Colli Euganei

ITItaliano

Menu principale

Sentiero del M. Calbarina e M. Piccolo n.7

Sentiero del M. Calbarina e M. Piccolo n.7

Sentiero del M. Calbarina e M. Piccolo n.7

Sentiero n.7 del Parco Regionale dei Colli Euganei

Il sentiero del monte Calbarina e del monte Piccolo è facilmente raggiungibile da Arquà Petrarca, da Monselice e da Padova. Giunti a Galzignano, vi troverete davanti al cartello di legno che indica l'entrata del sentiero contraddistinto con il numero 7. Non potrete fare a meno di notare l'esplosione di robinie, amolari, cespugli di acero campestre e alcuni caratteristici alberi di Giuda.

Proseguendo nella stessa direzione e oltrepassato il lago di Costa e la parte sud del monte Calbarina, la vegetazione si arricchisce di piante di sambuco, bagolari e gli inconfondibili fiori rossi di ligustro e melograno.

Dopo un piccolo tratto delimitato dalla presenza di un uliveto recintato, giungerete di fronte ad un bivio; scegliendo la strada a destra gli alberi di castagno diventano i protagonisti del bosco insieme alla robinia, pungitopo, edera ed uva tamina.

Il sentiero vi guiderà poi verso una scalinata predisposta dal Servizio Forestale Regionale che vi porterà direttamente all'incrocio con il sentiero Atestino. Sulla destra incontriamo la pianta della marruca, numerosi carpini neri e lo scotano.

Poco dopo affronterete un ulteriore bivio verso l'area attrezzata dello stagno di corte Borin fino a sbucare in una piccola piazza recintata in prossimità di Via Mondonego; qui entrerete in un delizioso boschetto caratterizzato dalla presenza del Celso della Cina, una pianta di origine asiatica famosa per la varietà e bellezza delle sue foglie.

Oltrepassato il boschetto raggiungerete un'arida distesa dalla quale potrete godere il panorama scorgendo i monti Castello, Cero e Piccolo oltre ad alcuni caseggiati di Arquà Petrarca e Calaone.

In questa zona la flora è costituita da cespugli di rosa canina, acacia, qualche ailanto e carpino nero sparso, geranio purpureo e dalla preziosa erba solfina. I fiori di questa varietà di pianta hanno al loro interno un particolare enzima (la fitochinasi) necessario per la cagliatura del latte, ancor oggi utilizzata dai pastori per preparare deliziosi formaggi.


Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020
Organismo responsabile dell'informazione: GAL Patavino.
Autorità di gestione: Regione del Veneto
- Direzione AdG FEASR e Foreste -