Colli Euganei

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Loggia dei Vicari

Loggia dei Vicari

Loggia dei Vicari

Sede amministrativa della Vicarìa di Arquà durante il Medioevo e l'età veneziana

Fulcro del borgo alto di Arquà Petrarca è il complesso architettonico che sorge sul lato sud-ovest di piazzetta San Marco, formato dall'Oratorio della S.S. Trinità, dalla Loggia dei Vicari e dall'attigua casa dei Vicari. Quest'ultima è stata trasformata in bar, mentre la Loggia, recentemente restaurata, è stata dotata di una innovativa copertura in rame e vetro che preserva la sua integrità e consente di utilizzare lo spazio durante le manifestazioni culturali organizzate nel borgo.

La Loggia dei Vicari è uno dei più pregevoli monumenti di epoca medievale e veneziana di Arquà Petrarca. La sua costruzione risale al XIII secolo e per secoli è stata la sede dell'amministrazione locale. Qui si svolgevano le assemblee presiedute dal vicario, alle quali partecipavano tutti i capifamiglia del luogo che si riunivano per prendere le decisioni più importanti legate alla gestione sociale, giuridica ed economica del loro territorio.

La vicarìa di Arquà era una delle amministrazioni periferiche più importanti della provincia di Padova e dei Colli Euganei, insieme a quella di Teolo. Il vicario era un funzionario alle dipendenze dei signori di Padova, incaricato di provvedere alla difesa militare del distretto, all’amministrazione della giustizia e alla gestione del fisco.

Il ruolo di vicarìa fu assegnato ad Arquà da Ubertino da Carrara durante la riorganizzazione del territorio effettuata nel 1339. Il nuovo distretto amministrativo comprendeva 15 villaggi e si estendeva fino a Lozzo Atestino, ai confini con il territorio di Vicenza. Normalmente il vicario veniva nominato tra gli esponenti delle principali famiglie nobili padovane e, data l’importanza del ruolo che ricopriva, nel corso del XV secolo si edificò nella parte alta del paese, il borgo di Sopra concentrato attorno all’Oratorio della S.S. Trinità, un palazzetto adibito alla sua residenza e adiacente alla sala in cui l’amministratore svolgeva le sue funzioni pubbliche.

Durante le assemblee che si svolgevano presso la loggia, il raduno dei delegati avveniva al richiamo di una campana ed essi accedevano passando sotto il grande arco antistante la piazza. Il ruolo strategico che rivestiva la vicaria di Arquà per la signoria di Padova viene confermato negli scritti di Galeazzo de' Gatari, storico ufficiale della corte carrarese, il quale riporta che nel 1397 questo distretto metteva a disposizione un migliaio di fanti e circa duecento soldati a cavallo all’esercito padovano.

Dopo la conquista da parte della Repubblica Serenissima nel 1405 e durante tutta l'epoca veneziana, la vicaria di Arquà continuò ad esistere; anzi, acquisitando nuovo prestigio come luogo che era stato prescelto dal grande poeta Petrarca per il suo ritiro, divenne una mèta ambìta per i nobili che venivano incaricati di ricoprire una delle cariche amministrative del governo veneziano.

Verso la fine del Settecento l'espansione della vicaria di Arquà arrivava a comprendere 21 villaggi con una popolazione complessiva di circa 11.000 abitanti.

Gli stemmi delle famiglie a cui appartenevano i vicari, venivano rappresentati lungo le pareti della Loggia, a ricordo del loro mandato; alcuni si sono conservati e sono ancora visibili. All’interno dell'Oratorio della S.S. Trinità, collegato alla Loggia e utilizzato per le funzioni religiose al termine delle assemblee vicariali, si trova un dipinto del veronese Giovanni Battista Pellizzari che raffigura “La trasmissione del bastone di vicario che Antonio degli Oddi fa al successore Daniele degli Oddi” (1628).

Nel 1828 la loggia rimase priva della sua copertura originaria, trasformandosi in una sorta di cortile abbandonato. Fortunatamente di recente il Comune di Arquà Petrarca ha promosso un accurato intervento di restauro e dal 2003 la Loggia dei Vicari è di nuovo dotata di un tetto a 4 capriate che consente la corretta conservazione del monumento e riproduce l'aspetto originale del luogo.