Colli Euganei

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Villa Mantua Benavides

Villa Mantua Benavides

Villa Mantua Benavides

Nei pressi della chiesa parrocchiale di San Giorgio a Valle San Giorgio di Baone, si erge Villa Mantua Benavides, dimora storica che ospitò personaggi illustri

Il paesello di Valle San Giorgio si annuncia dalla strada provinciale ad un paio di chilometri dal centro di Baone, come un prezioso incastonato tra i monti, con la chiesa dominata dal bel campanile restaurato di recente, ed un’elegante villa storica nelle vicinanze.

La villa, uno degli edifici di maggior pregio del Comune di Baone, prende il nome da una potente famiglia di mercanti, i Mantua Benavides

I Mantua Benavides, di origini spagnole, si erano trasferiti a Mantova (da cui presero il nome “Mantua”) e successivamente a Padova, dove divennero nel Cinquecento una delle più illustri famiglie della mercatura della lana. Marco Mantua Benavides (1489-1582), umanista, giurista e collezionista ne fu l’esponente di maggiore spicco.

Nella sua novella intitolata “L’Heremita” (1521) egli parla di una “abbondante e fruttifera vignetta” di sua proprietà ubicata nel cuore dei Colli Euganei, dove soleva ritirarsi per rinfrancare lo spirito e il corpo affaticati dal lavoro e dalla vita di città (insegnava diritto civile, canonico e penale nell'ateneo di Padova), per questo motivo la paternità di quella che oggi conosciamo col nome di Villa Mantua Benavides è stata spesso erroneamente attribuita a Marco. 

Anche altre ricche famiglie veneziane e padovane sceglievano i Colli Euganei come “buen retiro” e a Valle San Giorgio la presenza attiva di questi potenti casati è documentata da diversi atti notarili a partire dal XV secolo.

In particolare, nell’area occupata da Villa Mantua è attestata la presenza di una proprietà della famiglia Buzzaccarini, amministrata direttamente dal gastaldo Stefano de Gaiardi, che qui risiedeva.

Ritroviamo la descrizione dell’immobile nella polizza d’estimo del cancelliere Carlo Torta (1685), che ne attesta l’acquisto in parte dai Buzzaccarini e in parte da Antonio Maria Guidotti. 
Al cancelliere Torta, cultore del mondo classico e collezionista di strumenti musicali, si deve la trasformazione che ha dato all’edificio l’aspetto attuale. Tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, la casa di pianta rettangolare venne ampliata e dotata di loggiati e di una scenografica scalinata che portava al centro dell’edificio (poi distrutta agli inizi del Novecento) e vennero restaurati e recuperate le parti più antiche. Alla sua morte, Carlo Torta lascia i suoi beni immobili a Gasparo e Antonio Maria “fratelli Mantua”, discendenti di Marco Mantua Benavides, con i quali Torta aveva stretto negli anni un forte legame di amicizia. In mancanza di eredi dei Mantua, la villa divenne la nuova casa del parroco. 

Nel 1777 il parroco che vi abitava, don Antonio Maria Gozzi ospitò a Villa Mantua Benavides Giacomo Casanova che si trovava in zona per visitare i luoghi del Petrarca.
La presenza dell’irriverente e instancabile amatore veneziano sul luogo è dovuta al legame profondo che lo legava al Gozzi, suo precettore e lontano parente presso il quale aveva vissuto a Padova nel 1734. Quarant’anni dopo Giacomo aveva colto l’occasione per andare a trovare, oltre al suo vecchio maestro, anche il suo primo amore, Bettina Gozzi, che abitava nella villa con il fratello.

A metà dell’Ottocento Villa Mantua Benavides venne acquistata definitivamente dal Comune di Baone e in seguito subì un lungo periodo di degrado. 
Negli anni Sessanta venne ristrutturata grazie all’intervento dell’ente Ville Venete.
Tra il 1994 e il 1996 venne compiuto un restauro completo dell’edificio grazie ai fondi della Comunità Europea. 

L’edificio è oggi sede della scuola di Naturopatia Hermes e ospita presentazioni e seminari.

 


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