Colli Euganei

ITItaliano

Menu principale

Antiquarium Longobardo di Monselice

Antiquarium Longobardo di Monselice

Antiquarium Longobardo di Monselice

Una raccolta di testimonianze del popolo che conquistò Monselice nel 602 d.C. sotto la guida di re Agilulfo

A Monselice, ai piedi del Colle della Rocca, si erge Castello Cini, un complesso architettonico costituito da quattro nuclei di diverse epoche.
Tra questi, la biblioteca costruita nel Cinquecento accoglie l'Antiquarium Longobardo e il Museo delle Rarità “Carlo Scarpa”.

L’Antiquarium Longobardo, allestito nel 1998, si colloca al piano terra della biblioteca ed ospita oggetti rinvenuti sul Colle della Rocca provenienti da una necropoli del VII secolo.

I Longobardi giunsero a Monselice del 602, sotto la guida di Agilulfo appropriandosi delle fortificazioni già esistenti sul Colle della Rocca.
Paolo Diacono ne parla nella sua “Historia Langobardorum” (789 d.C.), l’opera più autorevole per la ricostruzione delle migrazioni e l’evoluzione del popolo germanico, descrivendo l’invasione e l’insediamento nel “castrum Montis Sicilis”.
Secondo Diacono, Monselice doveva essere un punto strategico importante da conquistare, almeno quanto Padova e Mantova, dotato di opere di fortificazione attribuibili ai Bizantini, in quel periodo occupati a proteggere i confini nord-occidentali dell’Impero Romano d’Oriente dalle invasioni barbariche.

Gli scavi archeologici condotti a mezza costa del Colle della Rocca, diedero alla luce una necropoli del periodo longobardo, in cui vennero rinvenute cinque tumulazioni e sette salme con i relativi corredi funebri.
Nel museo, le sepolture e i corpi sono stati disposti ricostruendo fedelmente la collocazione e le posizioni originarie.
Tra i reperti di maggior rilevanza troviamo oggetti dedicati alla cura personale (fibbie, pettini in osso, inserti ed accessori) e di carattere votivo (pendagli e crocette decorate), ed infine armi, coltelli punte di lancia e scudi.

L’Antiquarium longobardo è la prima tappa dell’itinerario archeologico che si snoda lungo il percorso del Colle della Rocca per giungere infine sulla cima, dove sorge imponente il Mastio Federiciano.


Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020
Organismo responsabile dell'informazione: GAL Patavino.
Autorità di gestione: Regione del Veneto
- Direzione AdG FEASR e Foreste -