Colli Euganei

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Chiesa di S. Sabino

Chiesa di S. Sabino

Chiesa di S. Sabino

L'antica Turricula, simbolo di Torreglia Alta

Simbolo e baricentro del nucleo di Torreglia Alta, la chiesa di S. Sabino è la prima e l’antica chiesa parrocchiale citata in un documento del 1212 che parla di «ecclesia S. Savini de Turricla». Sorge in posizione sopraelevata tra due valli, la Valderio e la Vallorto, sul piccolo Colle della Mira, da cui si gode di un vasto panorama sulla pianura e sui colli circostanti.

Alla chiesetta si accede tramite una doppia scalinata che introduce al piccolo sagrato sul quale svetta sul lato destro un'alta e possente torre campanaria, che pare sia stata ricavata dai resti di  un antichissimo fortilizio. Proprio da questa torre deriva probabilmente il toponimo Turricula, che ha dato origine al nome del paese. Del castello non rimane oggi nessuna traccia, ma sicuramente il  colle chiamato “della Mira” indicava in epoca medievale la presenza di un presidio fortificato con funzione di avvistamento.
La chiesa di S. Sabino nel '200  risulta essere alle dipendenze della pieve di Luvigliano; nei secoli successivi, divenuta parrocchiale, ha vissuto momenti alterni che hanno portato al degrado parte dei suoi edifici. Ricostruita nel corso del XVII secolo, è stata restaurata nel 1765 nelle forme attuali, grazie al sostegno economico elargito dal famoso sacerdote e lettarato Jacopo Facciolati, il figlio più illustre di Torreglia.

Lo stile tardo barocco si manifesta esternamente nella decorazione della facciata ornata da statue poste in un'architrave “spezzato” e internamente nell'altare maggiore, sormontato da un ricco tabernacolo in marmo e da una pregevole pala raffigurante la Madonna in trono tra santi. Altre decorazioni barocche presenti nella chiesa sono i due altari laterali, uno dedicato alla Madonna del Rosario e uno ai SS. Rocco e Sebastiano, protettori dalla peste.

Dopo la grande peste del Seicento, fu collocata in una nicchia della Chiesa una statua barocca della Madonna del Carmine. Circa da metà del Seicento, ogni anno, la mattina del Lunedì di Pasqua, viene portata in processione al Santuario mariano di Monteortone grazie all’Associazione Portatori della Madonna del Carmine di Torreglia che organizzano anche la festa del Carmine la terza domenica di luglio.

Sulla parete nord della navata si trova il monumento funebre di un altro celebre letterato che soggiornò a lungo a Torreglia, l'abate Giuseppe Barbieri, il quale chiese di essere seppellito in questo luogo a lui tanto caro. Una lapide sulla parete destra della chiesa ricorda anche Niccolò Tommaseo, che fu ospite del Barbieri nel 1819 e compose una poesia in latino di 87 versi dedicata al paese euganeo, riscoperta e commentata da foto e illustrazioni dal libro: "Cantiamo Torreglia. Una poesia di Niccolò Tommaseo" (Proget Edizioni 2016). 
Per continuare la tradizione poetica legata alla Chiesa di San Sabino, all’abate Barbieri e a Tommaseo, la parrocchia di Torreglia organizza dal 2001, con cadenza biennale, Parola e Mistero – Premio San Sabino, un concorso internazionale di poesia religiosa-spirituale.

Altre preziose opere d'arte donate dal colto e generoso Facciolati adornavano in passato la chiesa, che fu in più occasioni depredata da ladri e trafugatori di beni storico-artistici. Il dipinto più prezioso, una tavola di scuola veneziana del XVI secolo, presenta una variante dell’Adorazione dei Magi di Mantegna. L’originale è custodito nel Museo Diocesano a Padova, ma nella Chiesa di San Sabino è comunque sempre possibile ammirare una copia.

Le adiacenze della chiesa, cioè l’antica abitazione del parroco e altri ambienti parrocchiali, formano oggi l’Eremo San Luca, una struttura per l’ospitalità di persone e piccoli gruppi in autogestione, in particolare per esperienze di meditazione.

La chiesa è aperta tutte le domeniche per la Messa alle ore 8.30. Da maggio a ottobre, compresi, è generalmente aperta la domenica dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

Per visite e informazioni tutto su www.parrocchiatorreglia.it